mercoledì 30 luglio 2014

KAWASAKI H1 500 by VALTORON

BOMB 500
La chiamavano “la bara volante” o “crea vedove” perché aveva un motore esplosivo tre cilindri a due tempi ed una ciclistica sottodimensionata, che fletteva e svirgolava anche in rettilineo. Incuteva moltissimo timore ed era amata alla follia; sto parlando della Kawasaki H1 500 degli anni ‘70. A suo tempo era prassi intervenire per migliorare la ciclistica: porcelloni maggiorati, frenasterzo, sospensioni più grosse e rigide, doppio disco anteriore e fazzoletti di rinforzo per il telaio, semimanubri e sovrastrutture (serbatoio lungo, carenatura e codino corto) da corsa. E ciononostante continuava a comportarsi come una biscia! E’ con estrema reverenza quindi che mi appresto a presentarvi questa stupenda rivisitazione di un mito degli anni ’70 realizzato dal team spagnolo Valtoron; una H1 500 del 1974 denominata BOMB! Partiamo dal pezzo forte, il propulsore. Tre cilindri due tempi di 498 centimetri cubici raffreddato ad aria (a proposito la leggenda che il pistone centrale grippava è una stupidaggine!) con cilindri Wiseco, con luci e camere di combustione lavorate, una batteria di Mikuni da 28 millimetri, accensione elettronica Electrex, filtri aria K&N, scarichi ad espansione (il solo nominarli mi fa già sentire l’odore di olio bruciato!) e coperchi o accensione realizzati artigianalmente dalla Valtoron. Il tutto porta la potenza massima ad oltre 70 cavalli alla ruota: niente male per una “vecchietta” con quarant’anni sulle spalle! Seguendo la ricetta classica il telaio è stato tagliato nella parte posteriore e rinforzato con fazzoletti saldati ad hoc; il motore viene sostenuto da nuovi supporti che hanno permesso di posizionarlo più in alto migliorando l’agilità senza compromettere la stabilità. La forcella è stata accorciata mentre al retrotreno sono stati montati dei nuovi ammortizzatori Koni ed un forcellone con capriata di rinforzo superiore derivato da una GPZ 550; i cerchi (entrambi da 18 pollici) a raggi hanno ricevuto pneumatici Bridgestone da 100 e 130 millimetri. Se dietro si è mantenuto il freno a tamburo, all’anteriore si è optato per un disco singolo accoppiato ad una pompa freno di una Yamaha R6. Nuove pedane posteriori Valtoron e semimanubri in lega leggera con comando dell’acceleratore rapido. Le sovrastrutture sono state realizzate direttamente dal duo spagnolo creando i pezzi (one off) con alluminio riciclato ed usando un modello della monoscocca realizzata con la creta; sia la staffa porta faro (un elemento tondo di provenienza Zundapp) che il parafango anteriore sono stati ottenuti lavorando pezzi in lega leggera mentre il tappo benzina e gli stemmi Valtoron sono di Bronzo. Curioso l’utilizzo di LED per il faro posteriore. Curiosamente questo “mostro” anni ’70 mantiene un virilissimo pedale d’avvio (il famoso kick starter). Escludendo quindi il gruppo monoscocca formato da codino e serbatoio, tutto il resto è facilmente realizzabile nel privato dei nostri garage…sempre che si abbia a disposizione una Kawa 500 due tempi ed il coraggio per cavalcarla!

















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