giovedì 16 luglio 2015

MOTO GUZZI

NEVADA 750 “MILLENOVECENTO36” by OCG GARAGE
Troppo facile introdurre questo pezzo dicendo “è un tributo alla Fiat Topolino presentata proprio il 15 Giugno 1936” o “di Oscar Tasso avete già visto la Cupa, la Mortaio, la Tao ed ora ammirate la Millenovecento36”. Troppo semplice e probabilmente anche banale.
Piuttosto mi piacerebbe iniziare dicendo “c’era una volta un popolo di santi, navigatori…ed artisti; e per fortuna c’è ancora”. Perché se pensate che la Millenovecento36 sia solo un pezzo d’acciaio ben rifinito che riprende i colori di un’automobile storica, state sbagliando e pure molto. Oscar di OCGarage (link) ha superato la noia dei solchi ben definiti del mondo della customizzazione osando percorrere con coraggio una strada differente e ispirata, da vedere rigorosamente dal vivo (perchè fidatevi, è ben altra cosa!). Tutto ha inizio da una Moto Guzzi Nevada 750 del 2002 recuperata attraverso la sua rete di contatti (per chi se lo stesse chiedendo la preparazione è applicabile anche a moto di produzione attuale). Rispetto al passato la Millenovecento36 non nasce su commissione quanto piuttosto per un puro atto di libera espressione (in esemplare unico) di Oscar, generato dai ricordi della sua infanzia. E per narrare una parte della storia del nostro paese e raccontare le nostre radici attraverso il fascino di due ruote si è lavorato su ogni particolare. Telaio sabbiato e riverniciato; forcella ed ammortizzatori modificati nella lunghezza e nell’idraulica; sistema frenante anteriore sostituito con un disco semiflottante, pompa Brembo e tubazioni aereonautiche. Propulsore aperto e revisionato; impianto elettrico rivisto e ricollocato. I Dellorto PHBH da 30 millimetri hanno ricevuto nuovi cornetti d’aspirazione in alluminio e l’impianto di scarico è stato interamente riprogettato da Oscar (precamera sotto il motore accoppiato con collettori due in uno e silenziatore corto sulla destra). Ad eccezione del carter e della scatola finale del cardano tutto il gruppo motore/cambio/forcellone è stato riverniciato in nero con coperchi teste lucidati. Ma è la cura del dettaglio e l’estetica della Millenovecento36 che colpiscono immediatamente. Un lavoro certosino di ricerca e gusto che può piacere o meno ma che prende forma sotto gli occhi degli spettatori a partire dal serbatoio proveniente da una Honda CB 350 Four (non il solito elemento pieno di ammaccature lasciate a vista). Amalgamato sul telaio Guzzi si raccorda perfettamente con i nuovi coperchi dei fianchetti (che con un’intuizione geniale coprono solo una parte del triangolo sotto sella) e con i parafanghi artigianali (osservate soprattutto quello anteriore con il suo supporto in tubi; è talmente bello che magari un giorno potrete vederlo su modelli in commercio!). Sella rifatta a mano e rivestita in pelle e cerchi a raggi del Nevada lucidati (all’anteriore è montato un vezzoso pneumatico con fascia bianca); manubrio drag bar con comandi frizione e gas nuovi, cavi elettrici che passano all’interno, indicatori di direzione end bar e strumentazione singola che riprende in chiave moderna la forma di quelli montati sulle auto anni ’30. Tutto concorre ad amplificare non tanto l’effetto nostalgico quanto il racconto di una storia che intreccia costume e stili del nostro paese, le nostre radici e la moda attuale. E per questo la verniciatura non poteva che giocare sulla cromia rosso/nero originale della Topolino, arricchita dalle scritte e dai filetti realizzati a mano sui copri fianchetti e dai particolari cromati che compongono la Millenovecento36. Un tributo certamente ma anche una fonte d’ispirazione. Perchè è inutile girarci attorno: noi siamo prima di tutto il nostro retaggio.













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